APE REGINA E FUCHI
Come Funziona un Alveare
FONTE: http://www.apicolturalaterza.it/it/blog/quanto-tempo-vive-unape-regina-b86.html
FONTE: https://blog.3bee.com/it/casteapi-fuco
L’ape regina non è solo il cuore di funzionamento di tutto l’alveare ma possiede delle capacità tali che la rendono davvero speciale. La regina è in grado di produrre fino a 1500 uova giornalmente. Per questo motivo essa è definita come la mamma di tutte le api. Oltre alle sue prestanti caratteristiche fisiche relative alla riproduzione, l’ape regina possiede un corpo di grandezza maggiore, più resistente e più duraturo. L’ape regina vive per un tempo molto più lungo rispetto alle api operaie. La sua vita è mediamente racchiusa in un lasso di tempo che varia dai 2 ai 5 anni, mentre un’ape vive in media per dai 40 ai 150 giorni.

L’ape regina non sopravvive da sola
L’arco di durata della vita di una regina può essere influenzato da un gran numero di fattori come le condizioni climatiche, l’ambiente in cui è situato l’alveare e la sua efficienza nella riproduzione. È bene sottolineare però che un’ape regina non è assolutamente in grado di sopravvivere da sola. Senza il suo sciame e l’accudimento continuo da parte della sua famiglia, essa non sarebbe in grado di resistere neanche un solo giorno. Le api regine non sono consapevoli del mondo esterno poiché la loro vita si svolge unicamente in alveare. Le api regine non sarebbero capaci ad esempio, di procurarsi del cibo, di raccogliere polline e trasformarlo in miele, e non sarebbero dunque in grado di sopravvivere a lungo in una situazione autonoma individuale.
COME FUNZIONA UN ALVEARE
All’interno di un alveare i compiti sono rigorosamente suddivisi e rigidi. L’alveare ruota attorno a un sistema perfetto. Proprio a causa di questa perfezione, non sono ammessi errori. Ogni ape ha un compito ben definito. Ci sono delle categorie di api differenti presenti in uno sciame ma non si tratta di una vera e propria gerarchia, ma bensì di una collaborazione ben catalogata e suddivisa. La regina infatti non è una monarca e non è lei a pilotare la scelta delle sue api operaie. Anche se le operaie si prendono costantemente cura della loro sovrana, esse possono anche prendere decisioni autonome per il bene dell’alveare. Le api regine tendono a tenere sotto controllo le altre api della famiglia attraverso la produzione di feromoni. I feromoni sono particolari ormoni generati dalla regina che emettono una sensazione olfattiva in grado di comunicare con gli altri componenti dell’alveare. La produzione di feromoni serve ad attirare l’attenzione delle operaie che saranno sempre asservite ai bisogni della sovrana. Quando però la regina diventa meno efficiente nella riproduzione, il resto dello sciame provvede immediatamente a creare una nuova regina dalle larve selezionate per questo ruolo. In questo caso le api agiscono autonomamente dalla loro regina adoperandosi per la sostituzione di quest’ultima con una nuova più giovane ed efficiente.

I FUCHI E L’ACCOPPIAMENTO
Un inquilino, spesso dimenticato dai più per la sua estraneità al processo di produzione di miele e di conduzione dell’alveare. Stiamo parlando del fuco, il maschio dell’ape. I fuchi nascono da uova non fecondate deposte dalla regina nelle apposite celle. Il fuco è leggermente più grande dell’operaia, ma più piccolo della regina. Ci sono però altri segni distintivi, ha un corpo molto più tozzo e grandi occhi posizionati sulla fronte, che risultano quasi attaccati l’uno all’altro. È interessante notare che i fuchi hanno molti più recettori visivi rispetto alle compagne che servono per individuare la regina durante la fase di accoppiamento. La loro ligula è molto corta, caratteristica che impedisce loro di raccogliere il nettare. Per via di questa conformazione, spesso vengono addirittura nutriti dalle operaie. Un altro aspetto molto interessante è che il fuco è totalmente privo di pungiglione ed è quindi completamente innocuo. Il compito principale del fuco è quello di consentire la fecondazione di regine vergini, permettendo la crescita e lo sviluppo delle colonie. I fuchi sono già in grado di accoppiarsi dopo 12-20 giorni dalla loro nascita, anche se la maturità sessuale viene raggiunta solo tra il 30° e il 40° giorno di vita. In linea di massima, il fuco vive in media 50 giorni. Di tutti i fuchi di un alveare, è emerso che solo il 50% è in grado di accoppiarsi. Per molto tempo si è ritenuto che l’unico compito del fuco fosse quello di permettere la fecondazione della regina.
Tuttavia, sembra anche che essi contribuiscano a tenere calda la covata, oltre a partecipare attivamente alla trofallassi, ovvero alla circolazione all’interno della colonia del cibo e con esso dei feromoni della regina. La sorte dei fuchi, comunque, non è delle migliori. Se non rimangono uccisi dall’atto dell’accoppiamento, verso la fine della stagione estiva e l’inizio dell’autunno le operaie scacciano i fuchi dall’alveare e, in alcuni casi, li uccidono loro stesse. Il motivo di questo comportamento va ricercato nel fatto che i fuchi necessitano di tanto nutrimento per sopravvivere e d’inverno vengono visti come un peso per la colonia, che invece deve mantenere in vita le operaie che consentiranno la ripresa della famiglia in primavera.
ESTINZIONE
La diminuzione di api all’interno dell’intero pianeta, sta attirando l’attenzione di tutti i migliori biologi e studiosi. Il numero di api si sta riducendo anno dopo anno. Il fenomeno di decimazione dipende da numerosi fattori. Tra i tanti, incide anche l’utilizzo spropositato di diserbanti e agenti chimici nel settore agricolo, i quali creano un ambiente sempre meno ospitale per le api che sono costrette a cambiare habitat.
FONTE: http://www.apicolturalaterza.it/it/blog/quanto-tempo-vive-unape-regina-b86.html
FONTE: https://blog.3bee.com/it/casteapi-fuco
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