Piacevolmente Insensibile è il nuovo libro di Fabrizio Patanè. Un racconto scritto su un doppio binario parallelo: la vita dell’autore, l’amore, l’estate, il matrimonio, la famiglia, le sue radici. Il passato che torna indietro, nel momento in cui si era seduti ad una tavola imbandita, di una domenica italiana.

Una famiglia, un segreto, rivelato a Giovanni, un bambino che stava crescendo. Questo romanzo è un diario di vita a far da cornice alla vera protagonista: una meravigliosa Sicilia. Sogni e delusioni si scontrano e si fondono per esaltare i momenti di vita, coinvolgente come il mare che ha in sé milioni di onde. Le parole di questo romanzo sono come ogni singola goccia che alimenta l’amore.
<< Suo padre fu il frutto dell’amore tra una donna innamorata e un uomo che di quel bambino non ne volle sapere, almeno all’inizio, perché aveva una reputazione familiare da salvaguardare>>

Spesso il protagonista si è chiesto: ”E se fosse accaduto a me, cosa avrei fatto? Forse mi sarei appropriato della mia vita, di ciò che mi spettava o forse avrei fatto la stessa scelta di mio padre ed è per questo che la condivido”. Nella lettura scorgiamo spesso il pensiero del protagonista, la voglia di ascoltare almeno per una volta la voce del nonno, la voce di chi non c’è più, ed è proprio quella voglia che il protagonista inseguirà in eterno, senza mai riuscire a recuperarla. Lentamente la voce sparisce con la persona e la memoria, la cancellerà. E poi l’amore, l’amore per la sua Giulia, vissuto con un’asticella stellare. Era stata proprio lei, Giulia, a riuscire a riposizionare quell’asticella, proprio come succede quando viviamo una relazione, non sappiamo mai se quello è davvero il nostro limite emozionale, almeno finché non avremo davanti un’altra persona che ci spingerà ad amare di più, perché chi arriva dopo, di solito, ha sempre quel qualcosa in più.

Ad amare gli era stato insegnato dai suoi genitori, in fondo sono proprio loro coloro ai quali dovremmo dimostrare di più il nostro affetto, il nostro amore, perché quando non ci saranno più li rimpiangeremo. Se sono stati il nostro dizionario di vita, come possiamo pensare che disconoscendo il nostro amore per loro, possiamo poi donarlo?
<<L’amore è come l’odio, si insinua nei nostri corpi già da bambini, un neonato non amato non riuscirà mai ad amare da grande>>
Non è né un albero genealogico a fare un uomo, né un cognome. Nella lettura di queste pagine ci arriva un turbine di emozioni, e impariamo che i sentimenti non andrebbero mai soffocati:
Urliamolo quel Ti Amo
Questo romanzo è una dedica speciale al padre del protagonista, esempio di vita e ispirazione.
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