Luigi Bellini è un biologo napoletano che ha lasciato l’Italia molto tempo fa, per via di una ricerca sulle Chalcides, una specie di rettile che sembra un misto tra un serpente e una lucertola, e su cui la facoltà di Biologia dell’Università Federico II stava conducendo uno studio. Luigi alla fine è rimasto in Madagascar, dove vive da più di 20 anni. Al tempo aveva deciso di abbandonare il mondo accademico, la professione privata, e la famiglia. Mentre era a caccia dei Chalcides tra deserto e acqua, si è invece ritrovato a scoprire la realtà delle popolazioni locali, rendendosi conto che molti degli abitanti vivevano in villaggi con capanne molto povere, niente acqua potabile né elettricità, niente scuole o ospedali efficienti. Inoltre, si era reso conto che ovunque erano presenti, in forma endemica, parassitosi, malaria, tubercolosi, colera, e persino l’ultimo focolaio di peste al mondo.

Queste scoperte avevano emotivamente sconvolto Luigi, mettendo in discussione le sue convinzioni, scientifiche e umane, cosi, dopo tre anni di riflessione decide di trasferirsi definitamente in Madagascar, vendendo i suoi pochi averi, mentre amici e conoscenti gli davano del «pazzo visionario». Dal 1998 al 2001 si è occupato di assistenza ai medici nei villaggi, visitando gli abitanti e distribuendo loro medicine, cibo e materiale scolastico. Ma Luigi sentiva che stava facendo troppo poco cosi, insieme alle Suore Battistine di Roma, ha progettato la costruzione, nella città di Antsiranana, un centro medico di radiologia, cardiologia e un laboratorio di analisi per supportare tutta l’area settentrionale del Paese.

Tra mille difficoltà, incluse le complessità burocratiche e l’ostilità dei locali verso gli stranieri, nel 2005 è riuscito ad inaugurare il centro medico «Le Samaritain». Qui vi lavorano ancora oggi suore, tecnici e medici locali preparati in Italia, mentre volontari italiani e francesi in visita danno il loro contributo occasionale.

Nel contempo Bellini fonda anche l’associazione «Next Onlus» per avere un centro in Italia dove coordinare tutto, ma nonostante il mancato supporto del Ministero degli Affari Esteri, non si ferma e fa conoscere a varie istituzioni e privati quanto aiuto serve nella zona. Intanto il solo centro diagnostico si era rivelato insufficiente, ed è cosi che è anche sorto poi il Policlinico Next, dove si curano i malati. La realizzazione del policlinico è durata dal 2009 al 2015, anche grazie all’aiuto della Conferenza Episcopale Italiana. Dopo qualche anno, con la «Next Onlus», Bellini diventa cofondatore della facoltà di Medicina nella città di Antsiranana, stipulando numerose collaborazioni con le università di Benevento, Napoli, Pisa e Genova.
Fonte: www.nextonlus.it

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