L’Himalaya, si sa, è sempre stato un territorio ricco di biodiversità ma, allo stesso tempo, è anche particolarmente suscettibile alla perdita della stessa, a causa della sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Secondo un recente studio, elaborato da un gruppo di scienziati Himalayani e Australiani, e pubblicato sulla rivista ”Trees, Forests and People”, i cittadini potrebbero presto aiutare i ricercatori a raccogliere e condividere le informazioni sulla fauna selvatica, tramite un’app, monitorando i movimenti commerciali che si verificano intorno ad alcune specie animali.


La ricerca sottolinea che le segnalazioni dei cittadini potrebbero migliorare l’analisi dei dati ricevuti (suoni, immagini, clip), permettendo di intervenire e trovare soluzioni se ci si accorge che una specie animale è in pericolo o rischia l’estinzione. ‘‘La tecnologia, usata a fin di bene, potrebbe rivelarsi un’ottima alleata della natura e un ottimo strumento per curare il nostro pianeta” – ha affermato il gruppo di scienziati.

Esistono già diverse app di questo tipo che i cittadini possono utilizzare per collaborare con le istituzioni scientifiche, come ad esempio l’app Plantix, che consente agli agricoltori di identificare le malattie delle piante, dando loro la possibilità di intervenire repentinamente. Altre app molto popolari sono: iSpot, CitSci, Cybertracker e eBird. Ad oggi eBird è diventata la più grande comunità scientifica fatta da cittadini di tutto il mondo. Quest’app consente di tracciare le migrazioni di uccelli che avvengono attraverso i vari continenti.
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