Gli anni della pandemia hanno colpito duramente il turismo balinese, ma un’organizzazione locale senza scopo di lucro, il Bali Plastic Exchange, sta aiutando il settore realizzando iniziative dove dei volontari si occupano di raccogliere rifiuti di plastica per rivenderli ad aziende di riciclaggio, in cambio di riso. Il riso costa circa 15.000-20.000 rupie (1 euro) al kg e una famiglia di quattro persone ne consuma circa due kg al giorno, e considerando gli stipendi locali, l’iniziativa aiuta tantissimo.


Attraverso questo sistema, infatti, si è creata una duplice soluzione: pulire l’ambiente dai rifiuti di plastica, e fornire il sostentamento necessario a chi è nel bisogno, specialmente nelle aree rurali.

Fondata lo scorso maggio da Janur Yasa, l’associazione Bali Plastic Exchange, che è stata creata con lo scopo di sfamare le comunità di Bali migliorando l’ambiente, ha aiutato a sostenere circa 40.000 famiglie divise in 200 villaggi, riciclando quasi 600 tonnellate di rifiuti di plastica. “Questo programma è stato accolto molto bene dai membri della comunità” ha affermato il fondatore alla stampa, augurandosi presto di espandere l’iniziativa anche ad altre province dell’Indonesia, che è il secondo maggior produttore al mondo di rifiuti di plastica.
[Crediti Immagini: Janur Yasa]
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