Nonostante Google Maps sia oggi di grande utilità per i guidatori, sembrerebbe che non faccia la differenze per i tassisti dei famosi taxi neri londinesi, che a quanto pare fanno ancora e unicamente affidamento sulla loro memoria per circolare sulle 58.000 strade disponibili. The University College London’s Spatial Cognition Group, che sta concentrando le proprie ricerche sullo studio del morbo di Alzheimer, si sta interessando molto anche al funzionamento del cervello di questi tassisti di Londra.

La professoressa Eleanor Maguire, una neuroscienziata, e il suo team, hanno scansionato il cervello di 30 tassisti mentre ”si affidavano” alle loro abilità mnemoniche di navigazione. Quello che hanno scoperto è che l’area del cervello coinvolta con il riconoscimento dello spazio, l’ippocampo, era particolarmente grande rispetto alla norma. Il responsabile della ricerca ha affermato: “Il loro ippocampo sembra ingrandirsi con il passare degli anni, e per via del lavoro che svolgono. Questo è davvero interessante per la ricerca sulla demenza, perché è proprio la parte del cervello che sembra diminuire di dimensioni nelle persone affette da Alzheimer. Forse c’è qualcosa di molto importante, che potremmo scoprire, nel lavoro di memorizzazione fatto su base giornaliera, come fanno questi tassisti, e che potrebbe in futuro rivelarsi la cura per questa malattia”.
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