Il signore nella foto è Ovidio Marras. Un giorno gli avevano detto: “guarda Ovidio che la tua terra te la paghiamo a peso d’oro. Costruiremo a Tuerredda un hotel a 5 stelle con lussuose suite per gente ricca, ne faremo una nuova Porto Cervo, dicci tu la cifra e noi te la diamo”. Ma Ovidio, pastore sardo, oggi con più di 90 anni di vita e di orgoglio, rispose che lui a Porto Cervo non era mai andato, e per la verità non sapeva nemmeno dov’era. E aggiunse: “guardate che io non vendo, questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre e me la tengo e voi qui intorno non avete diritto di costruire”.

Ovidio ha fatto causa, da solo, contro mega-gruppi immobiliari rappresentati da stuoli di avvocati. Lo prendevano in giro come un vecchio scemo tignoso, fuori dal tempo, che si era messo contro poteri troppo forti, contro chi voleva gettare su uno degli angoli più belli e incontaminati della Sardegna una colata di cemento di 910 mila metri quadri, più o meno come un palazzo di dieci piani. Invece Ovidio, dopo una causa durata più di dieci anni, ha vinto.
Video del 2011 quando Ovidio ha iniziato la sua lotta:
Ha vinto, da solo, e definitivamente. Ha vinto in Cassazione. Non potranno costruire. E quanto di già costruito è stato buttato giù. La sua terra è salva, è la terra da dove il padre ogni giorno partiva con le bestie per il pascolo, al sole, sotto l’orgoglioso e puro vento, e a sera tornava, per un pezzo di formaggio e un tozzo di pane. Direi che con Ovidio ha vinto una certa preziosa idea di dignità, addirittura, pensate, più preziosa del denaro.

Testo di: Massimiliano Smeriglio
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