I ricercatori dell’Università di Bath, nel Regno Unito, stanno lavorando incessantemente per ideare un processo di riciclaggio della plastica che sia il meno dispendioso possibile, sia energeticamente che economicamente. Nonostante il riciclaggio sia in continua crescita in tutta Europa, i metodi tradizionali che vengono usati sono ancora limitati perché non totalmente efficienti. Ma c’è un nuovo esperimento in corso in questa Università, che sta testando un processo di riciclaggio molto rapido e di tipo chimico, adatto ai policarbonati, e che può essere completato in 20 minuti a temperatura ambiente.

Tramite un processo in cui viene utilizzato un catalizzatore a base di zinco e metanolo, i ricercatori sono stati in grado di scomporre tutti gli elementi che sono contenuti in molti dei materiali termoplastici comunemente utilizzati nell’edilizia e nell’ingegneria, riportandoli al loro stato originario. Una volta separati, questi elementi, che corrispondono ai rifiuti ottenuti, possono essere poi convertiti in sostanze chimiche, vale a dire: Bisfenolo A (BPA) e Dimetilcarbonato (DMC), che sono necessari a preservare la qualità della plastica per renderla riutilizzabile per un numero infinito di cicli. Altrettanto importante considerare che il BPA aiuta anche a prevenire la fuoriuscita di sostanze inquinanti nell’ambiente, mentre il DMC si è rivelato un prezioso solvente ecologico. Il team ha affermato che in futuro, grazie a questo metodo, gli scarti derivati da bottiglie in PET potrebbero fornire materiali eccellenti che potranno essere addirittura riutilizzati per costruire apparecchiature biomediche o ingegneristiche.
Documentario sull’inquinamento causato dalla plastica
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