Nell’Ospedale del Maryland, pochi giorni fa, grazie a un’autorizzazione speciale concessa dalla FDA, il paziente David Bennet ha accettato di sottoporsi al primo trapianto di cuore da animale a uomo, trattandosi di una questione di vita o di morte. Secondo il team del cardiochirurgo Bartley Griffith, che ha eseguito l’operazione, il trapianto ha avuto successo e l’organo sembra ora in grado di lavorare autonomamente.

Tecnicamente, l’intervento eseguito negli Usa si chiama xenotrapianto, ovvero un trapianto sull’uomo usando un organo prelevato da un animale, in questo caso un maiale. Questa procedura è stata ipotizzata molte volte in passato, perché potrebbe contribuire drasticamente a ridurre la carenza di organi disponibili in casi di emergenza. Tuttavia, le enormi difficoltà tecniche e organizzative, hanno impedito fino ad oggi di sviluppare una metodologia sicura per questo processo, ecco perché l’intervento eseguito nell’ospedale del Maryland è anche stato definito altamente sperimentale.

«Il primo xenotrapianto di cuore dal maiale all’uomo rappresenta uno spartiacque nella storia dei trapianti» chiarisce Claudio Russo, direttore della cardiochirurgia dell’Ospedale Niguarda di Milano. «In passato era stato fatto un altro tentativo con un cuore di babbuino, fallito dopo 21 giorni per una importante reazione di rigetto, ma è la prima volta che viene impiantato un organo che è stato modificato geneticamente proprio per evitare questo problema. Pochi giorni non sono sufficienti per parlare di un successo, ma iniziamo a intravedere un futuro in cui gli organi di animali potrebbero effettivamente contribuire a ridurre i tempi di attesa dei trapianti».
Fonte: varie testate nazionali e internazionali
Immagini: google
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