Forse non tutti sanno che da anni ci sono dei gatti molto privilegiati che popolano il seminterrato dell’ Hermitage di San Pietroburgo. Portati originariamente nell’imponente edificio barocco dall’imperatrice Elisabetta I con lo scopo di catturare i topi in circolazione, la ”dinastia di felini” è sopravvissuta per decenni incontrastata e proprio come dei re, ieri come oggi godono di cure veterinarie 24 ore su 24, cibo in abbondanza e l’adorazione dei visitatori che si recano all’Hermitage Museum ogni giorno. Secondo quanto riferito dagli storici locali, Caterina la Grande li chiamava i “Guardiani delle Gallerie”.

Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nel 1991, molti a San Pietroburgo non potevano più permettersi di prendersi cura di loro, così l’Hermitage, aperto al pubblico da più di 100 anni, ha deciso di adottarli tutti, sia i discendenti dei gatti originali portati dalla città di Kazan 100 anni prima che alcuni randagi adottati di recente.






Molti antenati di questi gatti speciali sono stati immortalati, in passato, grazie a dei dipinti realizzati sulle stesse pareti del museo, integrandosi armoniosamente all’architettura, alla storia e al lato artistico dell’edificio.
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