Pochi mesi fa c’è stato un nuovo upgrade nel mondo delle protesi per gli amputati, che potrà aiutare i loro arti artificiali a diventare sempre più simili a quelli naturali. Gli studi si basano su una ricerca Made in Italy, capeggiata dal Dottor Silvestro Micera, originario di Taranto. Un gruppo di ricercatori della scuola Sant’Anna di Pisa, insieme ad altri del Politecnico di Losanna e del Centro Protesi dell’Inail, sono riusciti infatti a fare in modo che alcuni amputati sentissero di nuovo calore nella loro mano protesica, addirittura riuscendo a percepire le differenze tra rame e plastica!

Sant’Anna di Pisa
Un passo decisamente in avanti in quella direzione che si prefigge lo scopo di rendere le protesi sempre più naturali e parti integranti del proprio corpo. Tra le persone invitate a partecipare alla sperimentazione c’è chi racconta di esser riuscito a sentire la temperatura come se il loro arto fosse naturale, annullando quasi completamente la sensazione che fosse artificiale. C’è chi dopo aver fatto l’esperimento sogna di tornare a sentire il calore di un’altra persona e di riuscire a stringere di nuovo la mano dei propri figli e compagni.

Fabrizio Fidati, 57 anni, sperimenta MiniTouch, l’apparecchio che gli può far sentire le diverse temperature tramite la mano protesica
Tra i ricercatori c’è chi crede che tornare a sentire caldo e freddo sia la chiave per dare agli amputati la possibilità di tornare ad avere interazioni sociali piene, come accade per esempio con una stretta di mano. Gli entusiasmi di chi ha provato la tecnologia suggeriscono quali potrebbero essere le ripercussioni positive nella vita reale, ma essere riusciti nell’impresa è qualcosa che emoziona anche i ricercatori che sono dietro al progetto.
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Crediti Immagine: https://actu.epfl.ch
“Per la prima volta, dopo molti anni di ricerca nel mio laboratorio, in cui abbiamo mostrato che è possibile trasmettere informazioni relative alla posizione e al tatto, prevediamo la possibilità di ripristinare tutte le sensazioni che può fornire una mano naturale”
– ha affermato Silvestro Micera della Scuola Sant’Anna di Pisa alla stampa nazionale –
BIOGRAFIA DEL DOTTOR SILVESTRO MICERA
Silvestro Micera nasce a Taranto il 31 Agosto del 1972. Laureato in Ingegneria elettronica nel ’96, presso l’Università degli Studi di Pisa. Nel 2000 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Ingegneria Biomedica presso la Scuola Superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’ Anna (Pisa), dove dal 2000 al 2009 è stato ricercatore di BioRobotica e attualmente riveste il ruolo di professore associato e responsabile del gruppo di ingegneria neurale. Grazie alla borsa di studio Fulbright, Micera nel 2007, ha ricoperto il ruolo di visiting scientist presso l’Istituto di Tecnologie del Massachusetts (MIT) a Cambridge, USA. Dal 2008 al 2011 è stato responsabile del gruppo di controllo neuroprotesi e ricercatore presso l’Istituto per l’automazione dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo, CH. Nel 2009 ha ricevuto il “Premio alla carriera precoce” dall’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE). Dr Micera è autore di oltre 80 lavori scientifici ISI e numerosi brevetti internazionali. Dal 2011 è Professore Associato e Direttore del Laboratorio transazionale di Ingegneria Neurale presso l’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna (EPFL). Il suo progetto attuale è di creare la prima protesi che fornirà in tempo reale feedback sensoriale per afferrare, per fornire soluzioni cliniche nuove e più efficaci per amputati nel prossimo anno.
10 anni fa Silvestro Micera sognava di questo momento che è diventato realtà:
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