“Non accettate nulla come verità che sia privo d’amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità. L’uno senza l’altro diventa una menzogna distruttiva.”
– Edith Stein
Edith Stein, conosciuta anche come Teresa Benedetta della Croce (Breslavia, 12 ottobre 1891 – Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata una monaca cristiana, filosofa e mistica tedesca dell’ *Ordine delle Carmelitane Scalze, vittima della Shoah. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo che durava dall’adolescenza.
*Le carmelitane scalze (in latino moniales Ordinis carmelitarum discalceatorum) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio in case autonome. L’ordine sorse a opera di Teresa di Gesù che, nel clima di generale riforma del mondo cattolico suscitato dal Concilio di Trento, nel monastero dell’Incarnazione ad Avila diede inizio alla sua attività riformatrice tesa a restaurare il rigore della primitiva regola carmelitana e, nel 1562, fondò sempre ad Avila il suo primo monastero, intitolato a San Giuseppe.

Venne arrestata nei Paesi Bassi dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dove, insieme alla sorella Rosa, nel 1942, venne trucidata. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II la proclamò santa e l’anno successivo la dichiarò patrona d’Europa.

Nel suo capolavoro “Il problema dell’empatia”, ci invita a considerare l’importanza dell’amore e della verità nella nostra vita quotidiana. Secondo la Stein, l’amore e la verità sono due facce della stessa medaglia e non possono esistere l’uno senza l’altro. L’amore senza verità può diventare una menzogna distruttiva. Quando l’amore è privo di verità, rischia di trasformarsi in manipolativo o ingannevole. Può portare a relazioni malsane, dove le persone si usano a vicenda per i propri scopi egoistici. Questo non è amore vero, ma una sua distorsione.
D’altra parte, la verità senza amore può diventare anche fredda e insensibile. La verità nuda, senza l’amore per ammorbidirla, può ferire e alienare gli altri. Essa deve essere espressa amorevolmente altrimenti può divenire un’arma, piuttosto che uno strumento di illuminazione.
Estratto dal film “La Settima Stanza” un film del 1995 sulla vita di Edith Stein:
D’altra parte l’empatia può servire come ponte tra amore e verità. Quando siamo empatici, ci mettiamo nei panni degli altri, sentiamo ciò che sentono e vediamo il mondo dal loro punto di vista. Questo ci permette di amare in modo autentico perché vediamo la loro verità. Allo stesso tempo, l’empatia ci permette di comunicare la nostra verità in modo amorevole, perché comprendiamo le emozioni e le esperienze altrui.
L’empatia è la chiave per vivere in modo autentico sia l’amore che la verità. Come Edith Stein ci ricorda, dobbiamo cercare di non accettare nulla come amore che sia privo di verità, e nulla come verità che sia privo d’amore.
Leggi di piu sulla vita di Edith Stein: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Edith_Stein
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