CARAVAGGIO
“IL PITTORE MALEDETTO”
La Vita di Un Talento Senza Limiti

Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610) è stato uno dei più grandi pittori della storia dell’arte. Formatosi a Milano e attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, Caravaggio acquisì una grande fama internazionale in vita, e subito dopo la morte, costituendo la corrente del caravaggismo ed esercitando una forte influenza sulla pittura barocca del XVII secolo. Ad oggi considerato uno dei più celebri rappresentanti dell’arte occidentale di tutti i tempi, fondatore della corrente naturalistica moderna, in contrapposizione al Manierismo e al Classicismo, così come precursore della sensibilità barocca.
I suoi dipinti dimostrano un’eccezionale sensibilità nella resa della dimensione umana, fisica ed emotiva, anche tramite la fedeltà al modello dal vivo e l’uso scenografico della luce, caratteristiche che furono considerate al tempo rivoluzionarie. La principale componente del suo stile consiste nel realizzare la prospettiva e la tridimensionalità attraverso l’uso drammatico e teatrale della tecnica del chiaroscuro.

Il riposo durante la fuga in Egitto
All’inizio della sua carriera lasciò Milano, sua città natale, per trasferirsi a Roma. La fama dell’artista cominciò a crescere all’interno dei più importanti salotti dell’alta nobiltà romana. L’ambiente fu scosso dalla sua pittura rivoluzionaria, immediatamente al centro di discussioni e accese polemiche. Grazie alle commissioni del suo influente e illuminato prelato, Caravaggio mutò il proprio stile, abbandonando le tele di piccole dimensioni e i singoli ritratti e cominciando a dedicarsi alla realizzazione di opere complesse, con gruppi di più personaggi descritti in episodi specifici. Uno dei primi lavori di questo periodo è il Riposo durante la fuga in Egitto. Nel giro di pochi anni la sua fama crebbe moltissimo e Caravaggio si fece apprezzare tra i nobili romani, conseguendo uno spiccato successo, inoltre lavorò anche per il cardinale Francesco Maria del Monte.

Maria Maddalena in Estasi
A causa del suo carattere irascibile venne denunciato più volte per risse e violenza, e incarcerato diverse volte tra il 1600 e il 1606. Nel 1606, nel corso di una di queste risse, Caravaggio uccise un suo rivale, Ranuccio Tommasini da Terni, durante una partita di pallacorda: il movente sembra essere legato a delle questioni economiche. Fu cosi, che venne condannato a morte. Fuggì da Roma, e come prima tappa si recò a Napoli grazie anche all’aiuto di conoscenti come Filippo I Colonna. Restò qui per circa un anno, e in questo periodo realizzò numerose opere, tra le quali: Flagellazione di Cristo (1607), Salomè con la testa del Battista (1607), Davide con la testa di Golia (1607), Crocifissione di Sant’Andrea (1607) e Madonna del Rosario (circa 1605).

La Morte della Vergine
Nel 1607 si trasferì a Malta sperando di diventare un cavaliere per ottenere l’immunità dalla condanna a morte. Alla fine del 1608 ottenne la carica di Cavaliere di Grazia. Poco dopo la nomina, a causa dell’ennesima lite, venne subito incarcerato nella prigione di Sant’Angelo a La Valletta dalla quale però riuscì a scappare arrivando a Siracusa dove venne aiutato da un amico: Mario Minniti (Siracusa, 1577 – 1640), pittore siciliano conosciuto già durante il soggiorno romano. In Sicilia continuò la sua produzione artistica con la creazione di opere come il Seppellimento di Santa Lucia (1608), la Resurrezione di Lazzaro (1609) e l’Adorazione dei pastori (1609).

La Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei Pastori
– Museo Regionale di Messina –
Nel 1609 l’artista tornò a Napoli e dipinse alcuni capolavori come il San Giovanni Battista disteso (1610), la Negazione di san Pietro (1610), il San Giovanni Battista (1610) e il Davide con la testa di Golia (1610) in cui si ritrae al posto di Golia. Tra le ultime opere troviamo le tre tele per la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi di Napoli perdute nel 1805. L’ultimo dipinto di Caravaggio sembra essere il Martirio di sant’Orsola (1610). Morì a trentotto anni a Porto d’Ercole a seguito di una malattia, il 18 luglio del 1610.
Secondo alcuni storici e ricercatori Caravaggio non morì per una malattia a Porto D’Ercole bensì fu assassinato, nella laziale Palo (l’attuale Ladispoli), da emissari dei cavalieri di Malta con il “tacito assenso della Curia Romana”. Leggi di più: www.unina.it/-/1342056-mistero-ancora-irrisolto-sulla-morte-del-caravaggio.
Un bellissimo film sulla vita di Caravaggio:
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