STORIA – Antichi Romani Creavano Città Eterne Con La Cenere Pozzolana

Gli scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology), da anni sono impegnati a studiare il genio degli antichi romani, in tanti settori ma soprattutto nel settore delle costruzioni e dell’edilizia. Il team ha di recente scoperto che il calcestruzzo romano aveva la capacità di auto-ripararsi in modo naturale, chiudendo le crepe in sole 2 settimane. Basterebbe visitare la piccola città di Pozzuoli, che i romani classici chiamavano Peotoli, per trovare due strutture create con questo cemento innovativo: l’anfiteatro e un mercato coperto chiamato Rione Terra. Ma da cosa era formato questo cemento speciale?

Per trovare la risposta basta visitare la città di Pozzuoli che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’antica Roma. Qui, infatti, si trova l’ingrediente speciale del calcestruzzo romano, che è chiamato “materiale pozzolanico”. Si tratta di una cenere vulcanica proveniente da un’area localizzata nei dintorni dei Campi Flegrei, ricca di calce e calcio, e formata da nanoparticelle chiamate “clasti di calce”. Le antiche ricette romane per la produzione di calcestruzzo includevano quasi tutte questa cenere, come ingrediente obbligatorio.

Gli antichi romani hanno fatto cose con il cemento, al tempo, che le società moderne ancora non riescono a fare, e basta osservare la cupola del Pantheon di Roma, che, nonostante sia formata da cemento non rinforzato, è ancora intatta e resistente. Un altro esempio palese di “eternità romana” nell’edilizia sono gli acquedotti costruiti per irrigare la città, i quali letteralmente, funzionano ancora dopo 2000 anni.

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