Una medicina naturale tradizionale africana ha ispirato la creazione di due nuovi farmaci che possono curare dipendenza e depressione. L’ibogaina, una sostanza naturale che si trova in molte piante africane, è stata usata per migliaia di anni durante i rituali sciamanici come allucinogeno, ma anche per sopprimere la fame e la stanchezza, oltre che come afrodisiaco. L’ibogaina si trova in alta concentrazione nel Tabernanthe Iboga, un arbusto molto diffuso in Congo e Angola, ed è una sostanza che bisogna maneggiare con cura, infatti un abuso della stessa potrebbe essere fatale, così come una dose troppo bassa potrebbe causare problemi cardiaci.

Nei paesi africani le radici di iboga vengono utilizzate già da molto tempo per curare dipendenza e depressione attraverso dei rituali sciamanici e, per le sue notevoli proprietà naturali curative, viene definita da molti santoni locali come la droga di Dio.

Scatto fatto durante un rituale sciamanico con l’iboga. Immagine crediti: Tony Hoare

Donna che dorme dopo aver assunto iboga in un rituale sciamanico. Immagine crediti: Tony Hoare
Gli scienziati dell’Università della California, a San Francisco, hanno sviluppato due nuovi farmaci, modellati sulla farmacologia dell’ibogaina, per il trattamento potenziale della dipendenza e della depressione. Negli Stati Uniti, infatti, la vendita di farmaci per curare queste condizioni è triplicata dagli anni ’90 ad oggi, insieme ad un aumento proporzionale di decessi per overdose. Dunque c’è un serio interesse del paese nel finanziare gli studi su questa sostanza.
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