EGITTO – sfortunatamente, la tecnologia, in alcuni paesi ha facilitato lo sfruttamento sessuale di migliaia di donne, come ad esempio in Egitto. Per salvare migliaia di donne dal sextortion, un giovane egiziano ha lanciato un gruppo online per affrontare e denunciare gli estortori. Il giovane attivista social Mohammed Elyamani è stato traumatizzato da un evento accaduto lo scorso anno, quando una ragazza di 17 anni lo aveva contattato per chiedergli aiuto, dopo che il suo ex fidanzato l’aveva minacciata di “violenza sessuale”. Quando lei le aveva inviato un messaggio sul suo caso, il giovane attivista, che usa Facebook per sensibilizzare l’opinione pubblica su molestie sessuali e abusi, le aveva consigliato di rivolgersi alla polizia. Purtroppo la ragazza pochi giorni dopo si è suicidata, dopo aver saputo che il suo ex aveva inviato delle foto private a suo padre. Quando Elyamani ha contattato la famiglia della ragazza per convincerli ad intraprendere un’azione legale contro l’ex, la risposta è stata: “Non vogliamo ulteriori scandali. Ormai è già morta”.
Sopraffatto dal senso di colpa per non aver potuto fare di meglio per evitare la tragedia, il giovane Elyamani da quel momento ha deciso di fare tutto il possibile per salvare altre vittime dalla stessa sorte. Così, esattamente un anno fa, ha creato Qawem: una pagina ed un gruppo su Facebook per aiutare le vittime di sextortion. Oggi il gruppo conta oltre 250.000 followers e 200 volontari: alcuni volontari gestiscono il gruppo Facebook e rispondono ai messaggi delle vittime, altri raccolgono informazioni sugli estortori, individuando le loro famiglie, i colleghi e i datori di lavoro, quando necessario.

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